È la nuova e ambiziosa libreria di archi firmata Hans Zimmer. La Signature Serie prosegue ed è pronta ad entrare nei migliori studi di preproduzione televisivi, cinematografici e musicali
Questa volta si tratta di una sterminata libreria di archi, ben più di 180 GB di materiale. Sezioni grandiose di violoncelli, violini, viole e contrabbassi, una vastissima scelta di posizioni microfoniche e un nuovo plug-in.
Gli addetti ai lavori, sicuramente non hanno bisogno che si introduca il nome di Spitfire Audio, una casa che produce librerie di sample orchestrali (ma non solo) di preziosa qualità e il cui marchio di fabbrica è il realismo: articolazioni molto particolari, texture orchestrali, come nel caso di Orchestral Swarm, suoni al limite dell’udibile, archi delicati, intimi, vivi e vari, come nel caso della recente libreria Olafur Arnalds Evolutions Strings o di Albion V: Tundra. Ma non solo. La serie Albion, infatti, non manca di fornire i tool necessari per composizioni anche più movimentate.
Analisi
Spitfire Audio ha inoltre dato vita a una signature serie targata da quello che definiscono “the man himself”, proprio lui, Hans Zimmer, uno dei più influenti e rinomati compositori per il cinema, di cui ricordiamo la colonna sonora di Interstellar, Pirati dei Caraibi, Inception, Il Cavaliere Oscuro, Dunkirk e l’elenco potrebbe estendersi a dismisura.
La serie di librerie targata Hans Zimmer include una libreria di percussioni (Hans Zimmer Percussions: https://www.spitfireaudio.com/shop/a-z/hans-zimmer-percussion/), e una di pianoforte (Hans Zimmer Piano: https://www.spitfireaudio.com/shop/a-z/hans-zimmer-piano/). Ma è bene non dimenticare che questi non sono gli unici strumenti a portare la sua firma: U-he The Dark Zebra è una versione speciale del famoso sintetizzatore utilizzata per creare moltissimi suoni de Il Cavaliere Oscuro.
Tornando agli archi, le parole di Hans Zimmer svelano l’idea alla base della libreria: il bello del sampling è che è possibile creare qualcosa che non esiste in natura. Difatti, per questa libreria sono stati chiamati ben 344 strumentisti a registrare negli AIR Studios di Londra, leggendario studio la cui strumentazione, i comuni mortali, possono soltanto sognare. Il risultato è una sezione di archi componibile, sì, ma sterminata. Le sezioni registrate e disponibili, sono le seguenti: 60 Cellos, 20 Cellos Centre, 20 Cellos Left, 20 Cellos Right, 20 Cellos Galleries, 24 Basses, 60 Violins, 20 Violins Centre, 20 Violins Left, 20 Violins Right, 20 Violins Galleries, 20 Violas Wide, 20 Violas Centre. Nei prossimi paragrafi, esploreremo meglio la divisione delle sezioni, le articolazioni e la divisione delle patch.
I numeri
Per sottolineare la grandezza della libreria, facciamo il punto della situazione con le specifiche: abbiamo a disposizione più di 180 GB di materiale audio, 195.804 samples, 344 strumentisti, 147 diverse tecniche, o articolazioni, 234 patch diverse e 26 Mic Positions che possiamo bilanciare a piacimento. Sulla carta (e sull'hard disk) una potenza mostruosa. Le sezioni composte da 60 strumentisti possono già far pensare all'importanza che il suono potrà avere caricando anche solo due patch: supereremo tranquillamente i 100 strumentisti. Questo, probabilmente, intende esprimere la frase sampling the impossible, sulla pagina web di Spitfire Audio e con ciò, sicuramente, possiamo intuire l'ambizione del progetto: creare sezioni d'archi impossibili, giganti, dense e potenti, così che anche l'articolazione più sottile sia ancora più vellutata.
Installazione
Con questa mole, va da sé, un hard disk dedicato alle librerie esterne è più che consigliato, meglio se SSD, in modo da ridurre al minimo i tempi di caricamento delle patch. Sul sito, oltre al download, è possibile richiedere che il prodotto venga spedito su hard disk, con una maggiorazione di € 69,00 sul prezzo finale. Se invece l'opzione scelta consiste nel download, avremo bisogno di scaricare Spitfire Library Manager (spitfireaudio.com/info/library-manager/), applicativo che richiederà le credenziali per l'accesso e che mostrerà i download disponibili. Una volta selezionata la destinazione per i file della libreria, non resta che attendere.
Prima di scaricare questa mole di file, è bene assicurarsi di avere una connessione piuttosto potente e almeno il doppio dello spazio su hard disk. L'installazione, ad ogni modo, scorre liscia e senza intoppi: il plug-in viene installato nella directory di default, in formato AU, VST2 (gioite, o voi che utilizzate Live su Windows, come chi scrive), VST3 e AAX. Il sito, nella sezione delle specifiche, insieme al manuale, fornisce anche un video molto chiaro in cui si viene guidati attraverso la procedura di installazione: https://youtu.beYgFCjNTDvMI
Il player
Spitfire Audio ci aveva abituato alle librerie in Kontakt, ma il nuovo prodotto invece ha un player dedicato, disegnato da UsTwo. L'interfaccia è magnifica, funzionale, ordinata e molto elegante, i controlli sono corredati dalle info nella sezione inferiore dell'interfaccia, ed è possibile ridimensionare l'interfaccia trascinando l'angolo inferiore destro. Nella sezione superiore troviamo la info bar, con informazioni sull'utilizzo delle risorse, pan, volume, tuning e l'accesso alla finestra Settings. Subito sotto, il menu dal quale è possibile scegliere le patch, di cui colpisce sicuramente la semplicità. Nella scelta delle patch possiamo ascoltare una preview prima di caricare i campioni. Possiamo inoltre filtrare la ricerca per categorie di articolazioni, lunghe o corte, e per strumenti (violini, viole, violoncelli e contrabbassi).
Le tecniche disponibili sono descritte molto bene nel manuale, come già menzionato e nel browser, in aggiunta, troveremo delle macro categorie, come All Mysterious, che racchiude diverse tecniche tra cui potremo scegliere. In buona sostanza, le principali categorie sono Long, Short, Legato ed FX, di cui le ultime due non hanno sotto tecniche, mentre le prime sono dei grandi contenitori dentro i quali troveremo molte sfaccettature.
Le diverse sezioni
La sezione superiore ospita due slider e un knob: i primi sono l'Expression e Dynamics, assegnato alla Modwheel. L'ultimo controlla le velocity: con lo slider al massimo, per le articolazioni della categoria Short, le velocity rimarranno alte. Mentre il knob può controllare Riverbero (di default), Release, Tightness e Vibrato: basterà cliccare sull'icona centrale per cambiare il parametro. Cliccando con il tasto destro su quasi ogni parametro, avremo la possibilità di mapparlo su di un CC.
Nella sezione inferiore, invece, troviamo molti più controlli: tre icone per passare dal selettore dell'articolazione, ai settaggi delle posizioni microfoniche e infine agli effetti, che sono poi i parametri disponibili per il knob nella sezione superiore. Non per tutte le tecniche, ovviamente, sarà disponibile il vibrato. Per quanto riguarda le posizioni microfoniche, abbiamo una vastissima scelta: ben 26 microfonazioni differenti! Dalle più classiche come Close, Tree e Amb, fino a Gallery, con delle riprese effettuate proprio dalle gallerie, nella parte alta della Lyndhurts Hall.
Dosare gli effetti
Possiamo mixare qualsiasi tecnica insieme per dosarne l'effetto, anche se non per tutte le tecniche sono disponibili tutte le posizioni microfoniche, naturalmente. Con lo switch Advanced disattivato, poi, potremo controllare gli slider delle varie posizioni in maniera più immediata, solamente con uno slider che va da Close a Far. A destra, i controlli di pan, apertura stereofonica e stereo swap, utilissimo controllo per invertire i canali sinistro e destro, dal momento che alcune sezioni, come i Violins Right e Left, non condividono le stesse tecniche.
In ultimo, le opzioni per il Round Robin e l'impostazione del Keyswitch, a destra, opzioni visibili se selezioniamo la tab delle articolazioni.
Risorse
Una sezione sicuramente apprezzata, è quella delle risorse, almeno per chi, come il sottoscritto, ama approfondire ogni aspetto del prodotto e conoscere i parametri nel dettaglio. Il manuale è il primo punto di riferimento, e, sebbene sia conciso e affronti le articolazioni in una sezione dedicata, troviamo i manuali di precedenti prodotti molto più ricchi e soddisfacenti, come quello di Symphonic Strings, che comprende anche suggerimenti per l'orchestrazione e una migliore spiegazione della sezione di Keyswitch.
Tuttavia, il sito supplisce, in parte, a tutto ciò con dei video in cui viene mostrata l'interfaccia del plug-in, di per sé molto semplice, ma che può essere un buon punto di partenza per chi non ha alcuna esperienza con le librerie del settore. Online ci sono anche ben tre video hands on in cui potremo ascoltare alcune delle patch, dare un'occhiata a un progetto di una delle demo ufficiali, o farci un'idea generale di come suonano i sample.
Link al manuale:
http://spitfire-www-assets.s3.amazonaws.com/manuals/HansZimmerStrings_UserManual.pdf
In prova
È tempo di mettere alla prova questo strumento gigantesco. Il caricamento delle patch è abbastanza rapido, nonostante le dimensioni notevoli della libreria. Il tour comincia dalle patch All In One, che comprendono tutte le articolazioni disponibili per determinate sezioni, in modo da poter rapidamente farsi un'idea di tutte le sfumature disponibili. Il plug-in risponde molto bene ai controlli e alle automazioni, facile e intuitivo, ci si fa l'abitudine in pochissimi minuti, e si nota tutto l'impegno speso nel design, efficace e meraviglioso. L'info box nella parte inferiore, di fianco alla tastiera, è utilissimo, inoltre. Lo slider del volume, tuttavia, è molto piccolo ed è un po’ scomodo.
La possibilità di miscelare molte posizioni microfoniche differenti aiuta tantissimo nello scolpire il suono in maniera che, a volte, non sia nemmeno necessario aggiungere del riverbero: la Lyndhurst Hall suona magnificamente e aumentando Amb o Galleries ce ne rendiamo immediatamente conto. È davvero semplice posizionare gli strumenti avanti o indietro senza ricorrere a equalizzazione o riverberi particolari (e, comunque, il plug-in ha già il suo riverbero).
Il knob nella parte superiore è molto comodo, specie se mappato a qualche CC per controllare il vibrato nelle patch più espressive, oppure il parametro Tightness, che permette di triggerare il sample sempre più in là: spesso l'attacco del campione è lievemente ritardato (impercettibilmente), con Tightness è come se spostassimo lo starting point per ottenere un attacco più immediato. Questo parametro, naturalmente, sarà disponibile e utile per articolazioni short.
Patch
Le varie patch convincono molto, specie le patch più espressive e lunghe, come i Tremolo, i Long Super Sul Pont, gli Harmonics e il Legato, sebbene suoni lievemente meno espressivo delle altre patch, e il Round Robin non sia disponibile per questa tecnica, il che non è una scelta esclusiva, ma spesso si sente che l'attacco del sample ha bisogno di variazioni. Spitfire Audio non si smentisce nella creazione di strumenti dal raffinato realismo, patch e articolazioni che respirano, che si muovono, ondeggiano e sembrano in continua evoluzione. Sicuramente le articolazioni lunghe meritano un ascolto, sono davvero il fiore all'occhiello dello strumento e, se utilizziamo più patch insieme regolandone la dinamica e l'expression, per farle intervenire e sovrapporre in momenti diversi, prenderà vita una vera magia.
Le patch della categoria Short sono sicuramente quelle che hanno fatto muovere le discussioni più accese sul web: c'è chi lamenta la mancanza di Spiccato e Marcato, e in generale di una vena più blockbuster e graffiante. La verità sta sicuramente nel mezzo: i pizzicato di Bartok sono delle patch meravigliose, ultra dettagliate, potenti e percussive, una vera delizia da aggiungere appena possibile in passaggi più movimentati e potenti. Le patch di staccato, chiamate concisamente Short (ma con il punto sotto la nota nell'icona che indica lo staccato), suonano molto bene.
Dinamica
È la dinamica a convincere molto, i passaggi con velocity al massimo triggerano sample di cui percepiamo anche il graffio dell'arco. Bisogna però ammettere che, in generale, le articolazioni nella sezione Short sono molte meno e che tutte le lamentele riguardo alla mancanza di tecniche, non sono affatto infondate, anzi.
La gestione del suono è altrettanto semplice e meravigliosa: le diverse Mic Positions fanno davvero lasciare da parte altri plug-in: aggiungiamo del Close per rendere più chiaro e definito l'attacco, o Amb e Gallery per allontanare lo strumento. A proposito di galleria, le sezioni dalla galleria, sono una aggiunta che non fa altro che confermare la volontà di catturare più sfumature possibili e di fornire degli strumenti unici: questi sample sono perfetti per passaggi a dinamica inferiore o per Beds drammatici. Come già notato, alcune sezioni (Violins Left e Right), non offrono le stesse articolazioni: possiamo sfruttare lo stereo swap per eludere il problema, e, invece, guardare il lato positivo: più articolazioni.
La libreria, però, presenta un paio di problemi: alcune tecniche di alcune patch hanno dei livelli così bassi da renderle realisticamente inutilizzabili. Le patch di Violini con la tecnica Col Legno Tratto (ossia suonati con il legno dell'arco, e non con i crini), suonano troppo basse, alcune toccano livelli inferiori a -50 dB. Lo stesso vale per le patch di Viola, con la stessa articolazione. La cosa strana è che, proprio la stessa Col Legno Tratto, torna a volumi accettabili nelle patch Galleries. Speriamo che in un futuro update questi problemi di livelli vengano risolti e che il volume delle patch torni omogeneo.
Potremmo alzare il volume del plug-in, ma il noise è subito invadente. A proposito di noise, alcune volte, questo sfugge dal controllo: ci sono alcune patch in cui è abbastanza evidente, così come del rumble nelle basse frequenze nelle articolazioni più lunghe. A volte la naturalezza è piacevolissima, specie se gli strumenti suonano da soli, prestiamo attenzione però alla somma di diverse istanze e prepariamoci a controllarlo.
Conclusioni
Hans Zimmer Strings è uno strumento molto potente e un progetto ambizioso, che ha delle solide e innovative idee alla base: non la classica libreria di archi, ma qualcosa di estremamente potente, flessibile, e, diciamolo, innaturale, con tutto quel numero di strumentisti. È uno degli stessi fondatori a dirci che il fatto di avere più strumentisti enfatizza ancora di più la dolcezza di alcuni momenti, come nelle patch di Tremolo o Harmonics e in questo caso concordiamo. Lo strumento è tuttavia perfezionabile: i livelli di alcune patch devono essere rivisti e bilanciati meglio, la possibilità di fondere più articolazioni insieme, come in altre librerie della stessa casa, sarebbe interessante (RAM permettendo), così come l’aggiunta di nuove tecniche, il cui comparto, sebbene generoso, potrebbe essere ampliato notevolmente per farla diventare una libreria di archi definitiva.
Le mancanze si sentono specialmente, come già ravvisato, nella sezione Short. In generale, uno strumento che suona magnificamente, ma che non ha ancora dispiegato il suo pieno potenziale. L’impronta Spitfire è assolutamente riconoscibile, la qualità rimane alta, le dinamiche, il respiro, il realismo e la dolcezza sono il trademark della casa, però il prodotto potrebbe spiccare voli molto più alti. D’altronde, un progetto così immenso è una fiera davvero complessa da domare.
Armonici artificiali
Tecnica utilizzata dai violinisti per ottenere un suono completamente diverso rispetto a quello della corda vuota: con la mano sinistra, si preme sulla nota desiderata, e si appoggia un altro dito una quarta giusta sopra: tramite la cancellazione di alcuni modi di risonanza della nota “originale”, si ottiene un suono di due ottave più alto, più delicato e con componenti armoniche differenti. Qui ne abbiamo diversi esempi con le articolazioni.
PRO
Il nuovo sampler è semplice ed elegante
Semplice ottenere un suono ricco grazie alle sezioni gigantesche
Le articolazioni Long sono ultra realistiche e profonde
CONTRO
Alcune patch suonano a volumi bassissimi
Qualche articolazione in più, specie nella sezione Short, avrebbe reso lo strumento ancora più potente
INFO
Prezzo: € 799,00
Possibilità di sconto Educational.