Semplice, efficace, robusta, accattivante, praticamente un'interfaccia plug&play perfetta per le situazioni home studio. E con la modalità 4K, il suono prende vita grazie a un processing analogico.
L'azienda inglese era già entrata nel settore dei convertitori da studio molti anni fa, per poi tornare a concentrarsi maggiormente sulle console e i processori analogici. Grande è stata la sorpresa per la presentazione di due piccole interfacce audio con un prezzo incredibile per un marchio come SSL. Evidentemente, l'ultimo passaggio di proprietà ha iniettato nuovi stimoli nel DNA di SSL e ora siamo qua a provare i due modelli in anteprima, piccoli di dimensioni e chiaramente dedicati all'home studio ma anche a situazioni professionali dove siano richiesti il minimo degli ingressi e uscite, differenti solo per quel che riguarda il numero totale di I/O. Il punto di forza è l'estrema semplicità di utilizzo unita alla ricerca del suono tipico di uno dei più famosi mixer da studio: l'SSL 4000.
Hardware
La sezione hardware è di una semplicità quasi disarmante, non c'è nulla che vada oltre al necessario e, quello che c'è, è assolutamente studiato al meglio per ottimizzare la resa in un contesto di home recording, inteso più come spazio ristretto che non come qualità. Il pannello posteriore dispone di MIDI In e Out, due uscite cuffia, uscite 1&2 sia su connessione jack bilanciata che RCA, uscite 3/4 su RCA, e due ingressi Neutrik Combo. La connessione con computer è via USB 2.o Type C, da cui prende anche l'alimentazione. Nella confezione è presente un adattatore da Type C a Type A.
I preamplificatori impiegano anche due OP 1678 a bassissima distorsione e con slew rate di 9V/µs. La conversione A/D e D/A sono entrambe affidate a un unico convertitore AKM AK4621EF in grado di svolgere entrambi i compiti con un buon risultato e una dinamica di 115 dB, considerando che SSL 2+ è alimentata tramite USB quindi la corrente disponibile è decisamente inferiore ai modelli alimentati esternamente.
Controlli
I controlli sono ridotti al minimo, non ci sono display o touch screen, tutto è gestito da appositi knob o switch ben in vista sul pannello superiore. A sinistra troviamo due channel strip dotati di tre switch, uno per la Phantom Power e due riguardanti gli ingressi Hi-Z o Line condivisi con quelli microfonici.
Appena al di sotto di essi è presente un LED meter per avere sempre sotto controllo il livello del segnale in ingresso (in dBFS quindi post conversione A/D). Il knob del gain ha una corsa di 62 dB di guadagno totale, e un rumore equivalente di input pari a -130,5 dB, quindi molto silenziosa. Troviamo un pulsante denominato 4K: questo quando è in funzione, attiva la circuitazione analogica che introduce una lieve distorsione armonica unita ad un leggero boost sulle alte frequenze, cercando di ricreare quel suono tipico della console SSL 4000.
La sezione a destra invece riguarda tutti i controlli di Output, e qui si trovano quattro knob e due switch.
Monitor Level: è lo knob più grande di tutti e controlla il volume del main out L-R.
Monitor Mix: pensato per la registrazione a latenza zero, permette un blend del segnale in input rispetto a quello in uscita dalla DAW. Quando è ruotato tutto in senso antiorario permette l'ascolto del segnale prima dell'ingresso nella DAW, quindi eliminando di fatto tutto il tempo di roundtrip ma anche tutto l'eventuale processing interno alla DAW.
Pulsante Stereo: permette l'ascolto di un input stereo (canali 1 e 2 simultaneamente).
Phones A e B: sono i due ascolti cuffia, identici in tutto e per tutto a parte per la presenza, su Phones B, di uno switch 3&4 che quando viene attivato preleva il segnale dai bus interni collegati agli output 3 e 4. In questo modo è possibile ottenere un mix differente per le due cuffie, basta inviare dalla DAW il mix desiderato alle uscite analogiche 3 e 4 tramite una traccia ausiliaria.
Qui troviamo l'unica differenza con il modello SSL 2 che, rispetto alla SSL2+, dispone solamente di un'uscita Main Out e una sola uscita cuffia (quindi non è presente la funzione 3&4), tutto il resto invece, componentistica compresa, è assolutamente identico al modello SSL 2+.
Routing e driver
SSL 2+ non è dotata di software interno o di schede FPGA e non ha un'applicazione dedicata per il routing, sarebbe una cosa in più decisamente inutile in un'interfaccia con così pochi I/O. Tutto quel che riguarda il minimo routing possibile è gestibile tramite il pannello principale e la DAW stessa. Entrambe le interfacce sono Class Compliant su Mac OS 10.11 e richiedono il driver ASIO/WDM per Windows 8.1 e 10.
In bundle
Già il prezzo è ottimo, ma SSL ha voluto andare oltre inserendo un SSL Production Pak costituito da una licenza perpetua per Vocalstrip 2 e Drumstrip, con sei mesi di utilizzo gratuito degli altri plug-in SSL, un kit Native Instruments Hybrid Keys e Komplete Start con più di 2.000 suoni, una versione speciale di Avid Pro Tools First con l'aggiunta di 23 plug-in non presenti nella versione standard, una versione di Ableton Live Lite e 1,5 GB di campioni di Loopcloud. C'è quindi materiale a sufficienza per una classica prepoduzione e anche per i DJ, un campo dove SSL intende presentarsi al meglio e che giustifica anche le uscite RCA.
In prova
Cosa ci si deve aspettare da un'interfaccia per home studio di alta qualità? Esattamente quello che offre SSL 2+ e SSL 2: praticità, robustezza, semplicità di utilizzo e nessuna componente non indispensabile che aumenti il prezzo del prodotto in modo ingiustificato. In più, se ha anche una funzione ben pensata come lo switch 3&4, direi che siamo in linea con quello che io personalmente vorrei trovare in un modello studiato per un utilizzo di questo tipo.
La funzione 4K non è niente di soprannaturale o mistico ma fa il suo lavoro abbastanza bene anche se, devo dire, bisogna stare attenti a non applicarla su fonti sonore già dure o squillanti di per sé: lavora bene su voci e chitarra acustica, ma può dare un buon contributo anche su basso, pianoforte e alcuni altri strumenti che necessitano di una leggera spinta per prendere vita nel mix.
Una delle cose che mi ha più colpito, anche se non strettamente legata al suono o alla qualità, è che SSL 2 e SSL 2+ non necessitano di installazione di alcun driver per tutti gli utenti Mac: di fatto basta collegarla ed è pronta all'uso (plug&play) mentre, per gli utenti PC, basta utilizzare i driver ASIO forniti dal sito della SSL. Sempre per un fatto di amperaggio è bene anche collegare SSL 2+ direttamente alla porta USB del computer, evitando qualsiasi USB HUB che, per forza di cose, deve suddividere la corrente totale a seconda di quante periferiche sono collegate ad esso e, infine, sempre per lo stesso motivo è buona norma non esagerare col volume nei monitor o in cuffia, perché c'è il rischio che gli Ampère non siano sufficienti e il suono, oltre a un certo volume, inizi a subire una inevitabile compressione dinamica.
Il suono in generale è buono e, se da un lato la dinamica di 115 dB sulle uscite main non è al top per il 2020 (non è raro trovare interfacce con 127/130 dB di dinamica), dall'altro è una conseguenza inevitabile quando l'alimentazione è fornita tramite USB: non ci sono infatti abbastanza Ampère per garantire un flusso di corrente tale da permettere ai convertitori D/A di spingere oltre ad un certo limite. Ma questa, si sa, è anche un po' teoria spicciola, perché se non l'avessi letto sulle specifiche me ne sarei accorto solamente con un confronto A/B in tempo reale con un'interfaccia alimentata normalmente. Rispetto ad altre interfacce a due canali di prezzo simile, SSL fa piazza pulita regalando un suono migliore e più professionale.
Ottima l'idea di dare all'utente la possibilità di creare due mix differenti per le cuffie (switch 3&4) e, in generale, SSL 2+ è così semplice da utilizzare che leggere il libretto di istruzioni non è necessario: qualsiasi producer anche alle prime armi può capire tutti i suoi segreti in una manciata di minuti.
Di fatto l'unico punto debole di questa interfaccia potrebbe essere l'alimentazione: la scelta dell'alimentazione dal bus USB facilita setup minimali e portatili, semplificando di poco i cavi di un dj set, ma con un alimentazione separata forse si sarebbe potuta spingere un po' più in là, sebbene la qualità della componentistica sia superiore a molte altre interfacce simili dotate di alimentatore esterno, e avrebbe potuto avere un miglior amplificatore per cuffie a bassa impedenza per ridurre la distorsione.
Conclusioni
Partendo dal fatto che SSL 2 e SSL 2+ hanno un costo incredibilmente basso per quello che offrono in hardware e software, il rapporto qualità/prezzo ridefinisce il concetto di qualità audio per un'interfaccia audio da home studio di tipo 2x2 o 2x4 I/O. Spiazza la concorrenza e farà la felicità di producer e DJ che si possono portare in studio e dal vivo il logo SSL. Una mossa tutta a favore dei producer e del recording, che stabilisce un nuovo standard tra le interfacce in questa fascia di prezzo!
PRO
Semplicità d'uso
Funzione 4k
Input ibridi
Switch 3&4
Prezzo
CONTRO
Alimentazione USB
Amplificatore per cuffia insufficiente per cuffie a bassa impedenza
INFO
Prezzo: 249,00 € +IVA