Derivato dalla console SL 4000 E degli anni ’80, il modulo di dinamica della serie E dispone di funzioni di compressore, limiter, gate ed expander, con alcune variazioni rispetto alla channel strip SL 611E.
Rispettato il detector RMS originale per il sidechain, il VCA originale è stato sostituito da una serie di componenti discreti che ne riproducono il comportamento e il suono: sono state inserite nuove opzioni per la scelta della curva di compressione e di rilascio, per fornire combinazioni più flessibili per il suono.
Hardware
Ingresso e uscita audio sono bilanciate su XLR, con switch per il livello di + 4 dBu e -10 dBV, ed è presente l’ingresso Key per il sidechain. La scheda interna è popolata da componenti SMD, con la presenza di operazionali NE5534, TL032, TL054 Burr Brown OPA 2604AU, tre LM339M e due THAT 300. Il detector RMS è un AD 536 e troviamo un transistor PNP FZT953. Presenti cinque trimmer interni, per le operazioni di calibrazione di VCA Gain, Comp Hold, Comp Law, Gate Hold e bilanciamento tra Input e Output.
Operatività
Il comp/limiter funziona con una curva OverEasy (Soft Knee), grazie al detector RMS, che può essere alternata con una hard knee, con detector Peak, grazie al pulsante a lato di Ratio. Assente il controllo di gain, perché è implementato il make-up gain automatico gestito dalla soglia (da + 10 dB a -30 dB) e dal livello di compressione: più la soglia è bassa e più lavora il compressore, maggiore è il gain applicato, con un livello in uscita simile a quello in ingresso. Oltre al controllo del tempo di rilascio (da 0,1 a 4 se- condi), è possibile usare una curva di rilascio lineare che comporta un incremento di 6 dB della soglia di intervento del compressore. In condizioni normali, la curva di rilascio è logaritmica.
Si può scegliere un tempo di attacco più veloce (3 ms a 20 dB di compressione) rispetto a quello originale di 30 ms. La quantità di riduzione del gain è visualizzata dai led gialli e rossi. La sezione di Gate/Expander lavora con un gate o come un expander 2:1 quando il pulsante EXP è premuto. Range permette di stabilire la profondità dell’effetto e, al massimo valore, consente un gate di 40 dB. Threshold, da +10 dB a -30 dB, determina il livello di apertura del gate o la soglia sotto la quale comincia la riduzione del gain con l’Expander. Più la soglia è bassa, più cambia la curva di risposta per permettere un decadimento naturale. Accanto al controllo del tempo di rilascio, che interagisce sempre con Range, è possibile abilitare un tempo di attacco più breve pari a 100 μsec, invece che 1,5 ms di default, utile per preservare soprattutto i timbri percussivi. Presente la funzione Link per collegare più moduli Dynamics in un X-Rack, ma non nel Mynx, e il pulsante Key per abilitare l’ingresso di sidechain. I cinque led verdi servono per indicare l’attività del modulo di Gate/Expander.
Dati tecnici
La risposta in frequenza è di 20 Hz/20 kHz +/- 0,25 dB con il punto a -3 dB a 130 kHz, il rumore è inferiore a - 75 dBu e la THD +N è inferiore a 0,05% a 1 kHz. Il massimo livello d’uscita, in clipping, è di + 26 dBu. Senza circuito inserito, il modulo mostra una modifica continua della fase che va da 0° a 20 Hz a un massimo di 4° a 20 kHz, come si inserisce il compressore la differenza arriva a 6° a 20 kHz. Il make-up gain automatico è più corretto con l’uso del rilascio lineare, con uno scarto di 3 dB di livello in uscita rispetto al segnale di controllo e con 3 dB di riduzione del gain.
Con rilascio logaritmico, lo scarto è di 5 dB. Solo con tempi di rilascio molto veloci e curva lineare ci si avvicina al bilanciamento tra livello d’ingresso e di uscita. In termini di distorsione armonica, l’inserimento del circuito, senza alcuna funzione attiva, genera la seconda armonica a -86 dB e la terza a -84 dB, valori del tutto trascurabili. Discorso differente quando si comincia a innalzare la compressione: a 3 dB di compressione la terza armonica arriva a -72 dB, e oltre i 6 dB di compressione siamo a -69 dB. Anche a livelli estremi di compressione, indipendentemente dal tempo, dalla curva di rilascio e dal tipo di compressione, il massimo è una terza armonica pari a -64 dB. Prevedibile l’incremento delle armoniche dispari usando Fast Attack: in questo caso, a 3 dB di compressione con tempi di rilascio veloci, la terza armonica è pari a -55 dB e compaiono anche la quinta e la settima.
A 6 dB siamo a -51 dB di terza armonica, a 10 dB siamo a -49 dB. Al massimo di compressione con Fast Attack, la terza armonica è a -42 dB con 20 dB di compressione. Appare chiaro il motivo per cui i compressori SSL sono spesso definiti aggressivi. Eccellenti l’headroom e la gestione del segnale in ingresso, che arriva tranquillamente a +24 dBu in ingresso e uscita.
In prova
Non è difficile riconoscere il carattere piuttosto aggressivo di SSL, con dettaglio nitido sugli inviluppi d’attacco, che tirano fuori al meglio le formanti delle voci, i rumori delle corde o lo snap delle percussioni. Il pregio maggiore è la consistenza dei risultati e la prevedibilità. In modalità OverEasy, le dinamiche sono naturali, precise e con un suono vivo e ben delineato.
Passando in Peak, la riduzione del gain diventa più selvaggia e adatta alle percussioni o a effetti di sidechain. Il make up automatico non funziona come dovrebbe quando si eccede nella compressione: un controllo di gain in uscita sarebbe stato comodo. Raramente userete Fast Attack, a meno di voler schiacciare tutto. Due tempi di selezione sono pochi, ma i risultati ci sono. Trasparente il gate. L’expander si rivela più ostico da gestire, per i risultati talvolta inattesi e granulosi sulla ricostruzione dell’inviluppo dinamico. La flessibilità sul suono non è così elevata come ci si aspetterebbe dalle opzioni del compressore: più che altro si può decidere di quanto renderlo più o meno percussivo.
Di buono c’è che, a differenza di altre dinamiche che schiacciano i livelli togliendo l’anima e concentrando sui medi, questo SSL conserva un suono molto piacevole, da console di pregio, con un rispetto dell’intero range di frequenze anche quando i risultati sono sbagliati. Come dire: è sempre musicale, anche se siete entrati in territori artificiali. I campi di applicazione elettivi sono percussioni, batterie e qualsiasi strumento a corda pizzicata, dove si desideri esaltare la fase di attacco e alzare il livello RMS.
Conclusioni
Considerando il prezzo, XR418 è un buon investimento per chi cerca una sezione dinamica adatta agli stili musicali più percussivi ed elettronici, con risultati consistenti e prevedibili che, in un ambiente professionale, sono garanzia di velocità e successi nelle sfide del mix. Più flessibile rispetto alla channel strip da cui deriva, mantiene il suono tipico SSL senza eccedere nel carattere, ma con quell’aggressività, talvolta anche durezza, che è stata la marcia in più delle produzioni realizzate su banchi SSL.
PRO
Prezzo
Detector RMS e Peak
Rilascio lineare o logaritmico
Suono aggressivo
Ottima headroom
Poco rumoroso
CONTRO
Make-up automatico non sufficiente
Assenza di valori sui potenziometri
Livelli di ingresso di uscita non controllabili
Articolo pubblicato nel novembre 2009