L'attesissima nuova release di uno dei software più utilizzati al mondo spiazza gli utenti cubase, con pochi ma radicali cambiamenti.
Cubase Pro 9 è la nuova release del software Steinberg dedicato al mondo della produzione musicale. Impossibile accontentare tutti! Gli utenti di Cubase si dividono tra entusiasti e delusi: vediamone i motivi.
Nuova interfaccia grafica
Cubase si è sempre basato su un sistema di funzionamento che prevedeva, facendo doppio clic su un evento audio/MIDI, l’apertura di una finestra (Key Editor, Sampler Editor) che poteva essere posizionata in qualsiasi punto dello schermo, anche su un secondo monitor ad esempio. Per la prima volta, Steinberg decide di uniformarsi ad altri software come ad esempio Logic, Ableton e Studio One, forzando l’apertura dell’editor in una nuova zona chiamata Lower Zone. Da questa zona, situata in basso, si può gestire il key editor, il drum editor, il sampler editor, il mixer, la traccia accordi e la nuova Sampler Track. Facendo doppio click su una qualsiasi part, ad esempio quella relativa a una traccia Instrument, non apriremo più la finestra del Key Editor in mezzo allo schermo, ma questa, sarà posizionata nella Lower Zone. Per la precisione, le zone sono tre (Left, Right e Lower) e possono essere attivabili grazie ad appositi pulsanti collocati nell’angolo alto a destra della Project Windows o del Mixer. Per ora preoccupiamoci solo della Project Windows: la Left Zone è dedicata alla visualizzazione del pannello Inspector/Visibility mentre la Right Zone, finalmente ridimensionabile, ci permette di visualizzare il pannello VST Instrument e il Mediabay, infine la Lower Zone ha la funzionalità sopracitata. Transport Panel si richiama sempre tramite il comando [F2], ma può essere sostituita dal nuovo pannello Transport, posizionato in basso sotto la Lower Zone, configurabile a nostro piacimento e contenente tutti i comandi del classico Transport Panel in meno spazio perché si estende lungo tutta la larghezza del monitor.
Tasto per aprire l’editor della Lower Zone in una finestra separata
La lower zone
La Lower Zone è la vera novità di Cubase Pro 9, perché ci permette di visualizzare tramite quattro tab il Mixer, l’Editor (Audio o MIDI), il Chord Pads e il Sampler Control. Il Mixer ha alla sua sinistra una colonna con quattro pulsanti; il primo in alto abilita la visualizzazione di una toolbar, totalmente configurabile, nella quale spiccano i due nuovi pulsanti relativi alle operazioni Undo/Redo delle fasi di mixing (vedere paragrafo dedicato). Sotto questo pulsante possiamo visualizzare altre tre icone che rendono possibile intervenire sulle altre sezioni del mixer ovvero: Fader, Insert e Send. Facendo doppio click su un evento audio, apriremo sempre il Sampler Editor ma questa volta collocato nell’apposito spazio della Lower Zone chiamato Edit. Per le tracce MIDI, il principio è il medesimo solo che nella sezione Edit della Lower Zone, visualizzeremo un Key Editor o, a seconda dei casi, un Drum Editor. Nell’editor MIDI troviamo un pulsante Record in Editor, con il quale è possibile armare la traccia e registrare in real time. L’Inspector della sezione Edit mostrerà tutte le opzioni disponibili a seconda dell’editor utilizzato, audio o MIDI, esattamente come avveniva in passato. Per il Chord Pad non sono state inserite nuove funzioni, mentre ci soffermeremo di seguito sulle novità del pannello Sampler Control. I pannelli MixConsole e Editor della Lower Zone, possono essere aperti in una finestra separata grazie ad un apposito pulsante, collocato per default alla destra della toolbar. Nelle preferenze di Cubase, sottomenù Editors, potrete decidere come usare o non usare la Lower Zone: chi preferisse quindi lavorare alla vecchia maniera, (perché ha un doppio monitor, o per qualsiasi altro motivo) potrà farlo senza particolari intoppi.
Disposizione di Left Zone, Rigt Zone e Lower Zone nella schermata utente
Sampler track
Sampler Track è un’altra nuova importante funzione di Cubase Pro 9 ed è direttamente collegata al pannello Sampler Control della Lower Zone. In pratica, qualsiasi clip audio della Project Windows ma anche un loop o un campione del Mediabay o ancora un file audio prelevato direttamente da una cartella del Finder, se draggato direttamente nel Sampler Control della Lower Zone, sarà automaticamente mappato in un campionatore. Il campione scelto, potrà quindi essere suonato e/o programmato tramite una speciale traccia chiamata Sampler Track. Il Sampler Control è formato da quattro sezioni: una toolbar, un semplice editor grafico che funziona anche come Envelope Editor, una sezione suddivisa in quattro gruppi di parametri (Audiowarp, Pitch, Filter e Amp) ed infine una sezione keyboard. La toolbar contiene una serie di comandi basilari: i tasti Read e Write relativi alle automazioni, l’attivazione Snap to Zero Crossing, l’Auto Scroll e un pulsante per l’importazione dei campioni. Sempre sulla toolbar, troviamo anche una serie di funzioni dedicate al campionatore come la modalità Loop Mode, One Shot, Fixed Pitch, Reverse, Monophonic Mode. A parte queste funzioni, abbastanza standard per un campionatore, troviamo anche un pulsante che attiverà l’esportazione del campione editato direttamente in Groove Agent SE. Nella parte dedicata all’editor grafico (Waveform Display), potremo visualizzare la forma d’onda del campione, ma anche effettuare Fade In/Out, scegliere lo Start Point, l’End Point, il Sustain Loop Start, il Sustain Loop End, il Sustain Loop Crossfades Lenght e ovviamente utilizzare le funzioni Zoom In/Out. Sotto l’editor grafico troveremo la sezione Audiowarp che può funzionare nella modalità Solo e Music. Tra le opzioni utili troviamo la funzione Legato e il controllo della formante. La sezione Pitch contiene i parametri relativi alle funzioni di transpose del campione e un controllo del parametro Glide. La sezione Filter contiene 24 tipi di filtri e sei diverse modalità di saturazione. Infine, la sezione Amp serve per regolare il livello del campione e il pan. Nell’angolo in alto a destra delle sezioni Pitch, Filter e Amp, è possibile visualizzare l’icona di una forma d’onda; cliccandoci sopra potremo impostare l’inviluppo relativo ad ogni sezione. Per non farci mancare nulla, i nodi, che per default sono quattro (attacco, decay, sustain e release), possono essere liberamente aggiunti o eliminati fino ad un massimo di 128 con un semplice doppio click. Nella sezione Keyboard, infine, possiamo determinare la Root Key, il Key Range del campione e l’incidenza del Pitch Bend da 0 a 12 semitoni. La forza della Sampler Track è quella di poter usare qualsiasi campione o porzione di una traccia audio del progetto attivo, facendola diventare immediatamente un preset suonabile. Ad ogni modo, Steinberg ha creato una libreria di campioni chiamata Caleidoscope, che contiene centinaia di sample utilizzabili per il medesimo scopo. In questa sample library possiamo trovare Pad, Chord, Pluck, Uplifter, Downlifter e Impact che, oltre a rappresentare un ottimo punto di partenza per la creazione di nuovi suoni con la Sampler Track, possono essere usati anche come loop one shot all’interno di Cubase.
Un mixer che ha una sua storia
Una delle funzioni più attese era quella relativa alla possibilità di effettuare Undo e Redo anche sul Mixer di Cubase. Gli utenti di Cubase sanno molto bene che il classico [Ctrl]+[Z] funziona sulla Project Windows ma non nel Mixer. Ebbene, finalmente il Mixer ha una sezione History dedicata che può essere visualizzata nella Left Zone (del Mixer ovviamente); questa nuova caratteristica non funziona solo sui fader, le mandate e i plug-in di Cubase ma (fortunatamente) anche sui parametri dei plug-in esterni. Undo e Redo, possono essere richiamati con gli appositi pulsanti presenti nell’angolo superiore sinistro del Mixer ma anche con i comandi rapidi [Alt]+[Z] e [Alt]+[Shift]+[Z]. Le opzioni di Undo/Redo del Mixer funzionano anche nel Mixer della Lower Zone.
History del Mixer
Pochi ma buoni
Gli sviluppatori di Cubase hanno fatto dei cambiamenti anche alla sezione plug-in di Cubase, migliorandone alcuni decisamente datati e aggiungendone uno che effettivamente mancava all’appello: Frequency è un equalizzatore parametrico a otto bande, ognuna delle quali può funzionare a fase lineare, in stereo o in Mid/Side. La prima e l’ultima banda dispongono di tutti i filtri presenti nelle altre, ma hanno in più un Hi-Pass Filter con slope in grado di arrivare fino a 96 dB per ottava; le bande centrali possono lavorare con filtri Bell, Notch e Shelf. Tra le altre caratteristiche troviamo la possibilità di abilitare/disabilitare l’analizzatore di spettro, sceglierne il tipo di grafica (normale o a 60 barre), modificarne lo slope e soprattutto la funzione Auto Listen che ci permette di ascoltare o meglio di isolare la zona sulla quale stiamo agendo. Come accennato, diversi plug-in hanno subito un restyling (Gate, Compressor ed Expander), mentre Autopan e Maximizer sono stati migliorati anche dal punto di vista qualitativo. Il nuovo Autopan è molto più flessibile perché possiamo modificare le curve che indirizzano il suono da destra a sinistra come desideriamo, praticamente disegnandole. Il Maximizer può funzionare anche in una nuova modalità chiamata Modern, che sfrutta un nuovo algoritmo ottimizzato per i compressissimi standard attuali.
Frequency, il nuovo equalizzatore parametrico otto bande a fase lineare, mid/side di Cubase
Stabilità e workflow
Una delle novità più discusse di Cubase Pro 9, è il fatto che questa release è esclusivamente a 64 bit. Non esiste più la possibilità di installare la versione a 32 bit del software. Una funzione chiamata Plug-In Sentinel esegue una scansione dei plug-in, attiva quelli validi e disabilita quelli che potenzialmente possono minare la stabilità del sistema. I plug-in disabilitati, saranno inseriti in una Blacklist presente nella finestra Plug-In Manager ma, a discrezione dell’utente, potranno essere comunque riattivati. Dal punto di vista del workflow, possiamo utilizzare più di una traccia marker, il che ci permette ad esempio di poter differenziare i marker usati per la stesura del brano da quelli di registrazione. Sul fronte creatività, da questa versione potremo inviare un segnale audio ad un VST 3 Instrument dotato di Sidechain. Per il momento, possiamo sfruttare questa caratteristica solo con Retrologue. Il procedimento è il solito ma con un piccolo passaggio in più: occorrerà spegnere gli oscillatori e alzare il potenziometro Input che apparirà nel momento in cui attiveremo il Sidechain su Retrologue.
In prova
La Lower Zone ci piace moltissimo, ma chi è realmente avvantaggiato da questa novità, che poi tanto nuova non è, visto che diversi software usano questo concetto? Di sicuro gli studi che, come nel mio caso, utilizzano prevalentemente un monitor video. Il vantaggio maggiore, tuttavia, si ha con un portatile. Ci sono moltissimi Cubase user, soprattutto producer, che usano il portatile e che con Cubase 9 avranno la vita semplificata. Ho usato Cubase 9 su un monitor da 40” e su due portatili: un 13” e un 15”. Sul 13” è sempre un po’ faticoso lavorare (ma con quale software non lo è su uno schermo di queste dimensioni?!) ma almeno adesso la Instrument Rack è ridimensionabile e si guadagna un po’ di spazio. Occorre eliminare un po’ di automatismi radicati in anni di utilizzo diverso ma, dopo un po’, ci si abitua ed è indiscutibilmente meglio. Forse chi usa un doppio monitor potrebbe farne a meno, ma per il resto non ci sono dubbi, è una cosa che ho sempre invidiato ad altri software e, onestamente, sarebbe dovuta arrivare molto tempo prima. Riguardo al mixer della Lower Zone, avrei preferito che l’uscita master fosse in qualche modo sempre visibile anche mentre si lavora sulle schermate Insert e Send; per ovviare al problema, (se escludiamo l’uso dei Workspace) Steinberg avrebbe potuto semplicemente integrare il Control Room Mixer nella Right Zone, aggiungendo un tab Control Room Meter. La Sampler Track è utilissima: chi produce musica e ama creare i propri suoni, sperimentando con i campioni, sarà assolutamente felicissimo di usare questa nuova funzione; ad esempio per creare una Chopped Voice, ci vuole un secondo. Ho parlato di Chopped Voice perché, da un anno, è forse una delle tecniche di produzione più usate; Sampler Track offre davvero molto di più di questo e risulta essere uno strumento fondamentale per la creatività del producer o del sound designer. Certo, qualcuno potrà obbiettare che tutto ciò si può fare con un campionatore, ma con Sampler Track (per l’utilizzo medio che un producer fa di un campionatore) si impiega un terzo del tempo. Ad oggi, il campionatore è importante quanto lo era una chitarra negli anni '70 e sono personalmente contento che Steinberg abbia sviluppato qualcosa di diverso dal solito vecchio VST Instrument integrandolo al suo interno. Frequency è un buon equalizzatore, offre delle opzioni che mancavano all’appello come la gestione del Mid/Side; peccato che, pur avendo molte caratteristiche utili, gli sviluppatori non abbiano pensato di aggiungere una funzione di auto gain. Il Maximizer non è per nulla da sottovalutare: questo nuovo algoritmo Modern funziona bene nelle tracce EDM e non è distantissimo dalla qualità di Maximizer più blasonati. Fantastico l’Undo/Redo del mixer e soprattutto l’history dedicata che ci permette di gestire separatamente le eventuali correzioni della Project Windows da quelle del mixing. Troppo presto per dire se il sistema è più affidabile del precedente e se l’abbandono dei plug-in a 32 bit abbia effettivamente giovato alla stabilità del software. Parliamo di upgrade, quindi per chi intende passare dalla versione 8.5 alla versione 9. Questa release strizza l’occhio ai producer, in particolare a quelli interessati alla musica elettronica o che comunque producono generi musicali dove il campionamento e/o il sound design, hanno una certa importanza. Per queste persone, aggiungerei anche per chi lavora su un portatile, questo upgrade è d’obbligo. Detto ciò, per renderlo appetibile a tutti (quindi anche a chi principalmente non produce ma magari mixa, registra o produce generi più acustici), a mio avviso si doveva fare di più dell’History sul mixer. Non è che non consideri Frequency un ottimo strumento, ma non lo considero un valore aggiunto perché sono certo che la maggior parte delle persone che mixano professionalmente con Cubase, avranno almeno un equalizzatore di questo tipo. Sarebbe stato diverso se Steinberg avesse migliorato, ad esempio, anche solo l’equalizzatore integrato nel mixer introducendo le caratteristiche anche parziali del Frequency. Suppongo che questo poco entusiasmo, rilevato anche sui social, sia dovuto al fatto che alcune funzioni di questa nuova release sono in realtà caratteristiche che software concorrenti hanno già da molti anni e quindi, l’effetto sorpresa che abbiamo avuto in passato in questo caso è risultato un po’ meno altisonante. Ogni utente, in base alle proprie esigenze, farà le proprie considerazioni. Per il mio modo di lavorare, 100 Euro per la sola Sampler Track, l’History e la Lower Zone, sono soldi spesi bene ma capisco che ci possa essere chi, per svariati motivi, possa pensarla diversamente.
Conclusioni
Se non consideriamo questa versione come un upgrade, valutandola nella sua totalità, non ci sono dubbi: questa release è un ottimo investimento per chi ha bisogno di un software versatile che strizza l’occhio alla produzione di musica elettronica ma può essere usato in uno studio di registrazione anche facendo generi più acustici. Cubase Pro 9 offre una serie di caratteristiche che non tutti gli altri software hanno: il Variaudio per intonare le voci, la Control Room, la Chord Track, i VST Instrument e plug-in (alcuni dei quali non hanno nulla da invidiare a plug-in di terze parti), il Mixer con i VCA Fader e il Loudness Meter integrato, l’editing audio intuitivo ma completo (pensiamo alla possibilità di quantizzare una batteria multicanale esattamente come con il Beat Detective di Pro Tools), l’editor delle partiture, l’espression Map, il VST Transit, Il VST Connect SE e molto altro. Tutto ciò rende Cubase Pro 9 uno dei software più completi del mercato.
Una marker track per ogni esigenza
Ho apprezzato la caratteristica ereditata da Nuendo di poter gestire più marker track. Io, ad esempio, quando registro una voce o uno strumento, inserisco i marker in real time per ricordarmi i punti che dovranno essere rivisti. Potendo sfruttare più marker track il progetto risulterebbe più facile da gestire e più ordinato. Sempre riguardo ai marker, è stata aggiunta la possibilità di esportare le tracce incluse nei Cycle Marker in modo automatico. Questa opzione (sempre ereditata da Nuendo) è utilissima quando bisogna fare un mixdown di un progetto che contiene più brani. Pensate ad esempio a una registrazione live di una band: senza questa nuova caratteristica, per esportare le singole tracce di ogni brano dovremmo fare tutta una serie di passaggi, che vanno dallo spostamento dei locatori in prossimità dell’inizio e della fine del brano, alle impostazioni della finestra di esportazione e il tutto dovrà essere ripetuto per il numero dei brani. Grazie alla possibilità di esportare le tracce incluse nei Cycle Marker, potremo fare tutto in un solo passaggio e andarci a prendere un caffè.
PRO
Sampler Track
History dedicata al Mixer
Workflow migliorato
CONTRO
Mediabay nella Right Zone limitato alle sole librerie e plug-in Steinberg
Impossibile cancellare o spostare i canali/tracce direttamente dal Mixer
Impossibile avere il Master Out sempre visibile (Lower Zone)
INFO
Prezzo: € 579
Upgrade dalla versione 8.5: € 99,99