UAD LA-6176: la channel strip che tutti avrebbero voluto.
Immaginate di avere una channel strip contenente ben tre modelli di outboard semplicemente mitologici, una sezione di preamplificazione/EQ e una dedicata alla compressione. Il tutto anche in modalità Unison, peculiare di Universal Audio, dove l'impedenza del segnale in ingresso viene modificata fisicamente per avere un match perfetto tra segnale analogico e digitale, ricreando così un suono il più possibile fedele a quello originale.Tutto questo è ora realtà, grazie a UAD LA-6176 Channel Strip!
Quale appassionato di sound engineering non conosce i mitici 1176 e LA-2A? Due macchine che, al tempo, segnarono una linea di rottura col passato. Il modello 1176, in particolare, fu uno dei primi limiter a transistor che offriva tempi di attacco mai sperimentati prima, una vera rivoluzione, anche perché il suo suono ha influenzato tantissime registrazioni. Il modello 6176, di fatto, era un outboard che racchiudeva in sé una sezione di preamp valvolare (modello 610B) e una sezione di compressione con una circuitazione estremamente simile al 1176. Molto costoso ma estremamente ricercato e colorato, una vera chicca. UAD ha riprodotto questa macchina, aggiungendo alla sezione di compressione anche l'emulazione dell'altrettanto famoso Teletronix LA-2A, uno dei compressori più famosi al mondo, utilizzatissimo su voci e basso per il suo carattere dolce ma anche piuttosto deciso e colorato. Un avvertimento: se cercate il suono naturale e pulito, questa channel strip non fa per voi! Qui la distorsione armonica è molto, molto marcata, ed è esattamente uno dei punti di forza di LA-6176.
Controlli
Questo è un plug-in molto semplice con cui destreggiarsi, tanto facile quanto efficace. E se si desidera utilizzarlo al 100% delle sue potenzialità...non dimenticate che può essere utilizzato anche in modalità Unison, come un vero preamp fisico!
Controlli sezione preamp/EQ
- Gain: gestisce la saturazione della valvola, sia per quel che riguarda lo knob -10/+10, sia per il -15 dB Pad, dato che sono entrambi posizionati prima dell'ingresso nello stadio di preamplificazione.
- Input: per i segnali microfonici ci sono due opzioni con due diverse impedenze, le quali hanno ovviamente un impatto sul suono. La modalità Mic può essere utilizzata anche su segnali di linea, per avere una maggiore distorsione. Hi-Z è invece disponibile solamente quando LA-6176 viene utilizzato in modalità Unison.
- In ø/Out ø: inverte la polarità del segnale (normale in posizione In).
- 75 Hz Cut: filtro passa-alte, 12 dB/octave di pendenza.
- Level: controlla il volume in uscita dal preamp.
- High: si tratta di un EQ di tipo shelving con frequenza centrale selezionabile tramite lo switch 7/10/4,5 kHz. Il boost o il cut viene applicato con l'apposito knob dedicato, da -9 dB a +9 dB.
- Low: anch'esso è un EQ di tipo shelving e funziona esattamente come l'altro, con frequenze centrali di 100/200/70 Hz.
- Bypass/EQ: questo switch bypassa la sezione di equalizzazione.
Controlli sezione compressore
- Attack: controlla il tempo di attacco del compressore che, essendo di tipo FET, è fulmineo (da 20 µs a 800 µs).
- Release: controlla il tempo di rilascio, da 50 ms a 1100 ms.
- Ratio: da 1:1 a 20:1, con l'aggiunta del tasto All che emula la selezione contemporanea di tutti i tasti, detta anche "British Mode". Ideale, per esempio, per comprimere una room a dismisura, aggiungendo anche una certa distorsione e portando alla luce tutte le prime riflessioni.
- Input: alza il livello del segnale prima del compressore, agendo di fatto come una threshold.
- Output: è a tutti gli effetti un output gain.
- Mix: perfetto per compressioni parallele, esegue un blend tra segnale dry e wet.
- Mode: permette di selezionare il tipo di compressore, 1176 o LA-2A.
- Meter: seleziona cosa si vuole visualizzare sul VU Meter (livello segnale input, gain reduction, livello segnale output).
Controlli LA-2A
- Peak Reduction: agisce come una threshold, aumentando il segnale in ingresso e quindi la compressione.
- Gain: output gain a tutti gli effetti.
- Comp/Limit: in modalità Comp, la ratio è fissa a circa 3:1, mentre selezionando Limit, la ratio diventa quella di un limiter, ma non è di tipo brickwall.
Infine, lo switch Bypass/Dyn attiva e disattiva la sezione compressore.
In prova
In linea di massima, LA-6176 Channel Strip mantiene la sua promessa, ovviamente coi pro e i contro del caso, a seconda di cosa ci si aspetta. Non è una macchina votata al suono Hi-Fi, e questo va tenuto bene a mente: la distorsione è ben presente e udibile anche senza calcare la mano. Per cui, se questo è ciò che cercate, non potete che rimanere soddisfatti! Viceversa, se si cerca un risultato trasparente e poco colorato, questo non è esattamente il plug-in che fa per voi. Gli screenshot seguenti parlano chiaro:
L'analisi Hammerstein suggerisce che il plug-in rispecchia piuttosto bene il comportamento di una macchina analogica, poiché la quantità totale di distorsione e il rapporto tra le varie componenti armoniche cambiano a seconda della frequenza in questione. Universal Audio ha fatto un ottimo lavoro di campionamento. E queste due immagini, ci tengo a sottolinearlo, rappresentano LA-6176 in modalità Line senza che io abbia spinto sulla distorsione. Quando si inizia a spingere di più, il comportamento diventa più aggressivo: cresce la compressione e il suono diventa sempre più colorato, fino a saturare quanto un distorsore vero e proprio. Ad esempio, utilizzando una delle due modalità Mic (500 o 2K) su un segnale di linea, è chiaramente udibile una vera e propria onda quadra. Ho creato due sample audio dove utilizzo la modalità Mic su basso e voce per esaltarli in modo creativo. La fase ovviamente non è lineare, in realtà piuttosto dritta dai 200 Hz ai 5 kHz, ma decisamente alterata nel resto del range di frequenza, soprattutto su basse e medio-basse.
Questo non è un errore o un problema di per sé, anzi, è segno che la macchina analogica è stata campionata con cura. In LA-6176 non c'è una sola parte del "circuito" che non colori il suono e, ovviamente, più si spinge con un parametro, più la distorsione armonica aumenta, anche con gli output gain e l'equalizzatore! Quindi, in linea di massima, se viene utilizzato con parsimonia, anche la colorazione sarà minima. Se invece si inizia a dare molto gain, molto boost con l'equalizzatore e a comprimere molto il segnale, il risultato sarà decisamente più "frizzantino" rispetto al suono originale. Proprio a proposito dei due tipi di compressori, occorre specificare che sono diversissimi tra loro: il 1176 è un FET, velocissimo (non a caso i tempi di attacco e release sono in microsecondi), mentre il LA-2A è un compressore a valvola di tipo ottico, quindi per sua natura decisamente lento! Ne va da sé che vanno applicati in situazioni molto diverse: un FET è in grado di domare alla perfezione ogni transiente, quindi meglio su strumenti percussivi o che necessitano di essere un po' ammorbiditi, mentre il LA-2A lavora meglio su voci, basso, tappeti di synth, in tutte quelle situazioni in cui il compressore c'è...ma non si sente! In particolare, il “problema” del LA-2A con strumenti molto ricchi di picchi sonori non è tanto l'attacco lento, ma il release: se il release è troppo lento, il compressore sarà ancora in fase di gain reduction non solo quando non serve più, ma addirittura quando il transiente successivo arriva, appiattendo tutto e disintegrando letteralmente il respiro di una sezione ritmica. A meno che non ci sia alla base un intento fantasioso o creativo, meglio evitare questa situazione.
Nota di merito particolare alla sezione input che, come nell'outboard originale, è dotata di due valori di impedenza sia per ingresso microfonico che Hi-Z. È una caratteristica in grado di cambiare drasticamente il suono in ingresso, riproducibile solo grazie alla tecnologia Unison, una delle caratteristiche uniche dei plug-in UAD.
Unico tallone d'Achille: è un plug-in che richiede molte risorse dalla DSP della vostra interfaccia Apollo. Con una Apollo Twin Quad Core non si può andare oltre i 4/5 LA-6176 aperti simultaneamente, il che significa che ognuno di essi ha bisogno di un 20/25% di potenza di calcolo, da sommare a quella di eventuali altri plug-in UAD già attivi. Probabilmente con altre interfacce Apollo più potenti la situazione è meno problematica. Io mi limito a riportare la mia esperienza, dicendo che LA-6176, in media, richiede più del doppio della potenza di calcolo rispetto ad altri modelli, ma bisogna dire che, di fatto, si tratta di due (se non tre) plug-in in uno.
Conclusioni
Amanti dell'Hi-Fi: lasciate ogni speranza, voi ch'intrate!
Se producete musica classica, jazz, soul... o qualsiasi altro genere che richieda la minore distorsione possibile, UAD LA-6176 Channel Strip non è il plug-in che fa per voi!
Il prezzo di circa 160€ è giustificato dal fatto che si tratta, per l'appunto, di una channel strip e non di un singolo plug-in, quindi direi che è più che onesto.
Ottimo per il rock vecchio stampo, l'impronta sonora è perfetta per chi ha a cuore quei bei tempi passati nei gloriosi anni '70, '80 e anche '90.
PRO
- Colorazione armonica
- Input con cinque diverse opzioni di matching del segnale
- Sezione compressori
- Gain knob che permette di gestire la saturazione della valvola
CONTRO
- Elevata richiesta di calcolo da parte delle DSP
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