Sono molti gli utenti che, non avendo un'interfaccia della serie Apollo o una scheda UAD, non hanno mai potuto usufruire dei plug-in della serie UAD: potenti, precisi, puliti e con un suono fedele alle macchine originali. L'attesa è finita: un bundle di 13 plug-in che comprende anche la mitica API Vision Channel Strip, il tutto utilizzabile con qualsiasi interfaccia audio.
Universal Audio UAD Spark è al momento disponibile solo per gli utenti Macintosh ma presto arriveranno anche per Windows. Universal Audio pare fare sempre la mossa giusta: arriva prima, con prodotti intelligenti e ottimizzati, e trova anche il modo di rendersi meno chiusa in un periodo in cui tutti cercano di fidelizzare i clienti ai propri prodotti... per non dire obbligare a volte.
Spark è una mossa coraggiosa che avrà anche sicuramente dei vantaggi nel futuro, dato che rende aperto a tutti un sistema chiuso come quello dei plug-in della serie UAD, perché sono costruiti con un'architettura interna che permette di utilizzarli solamente tramite il DSP interno delle interfacce Apollo o delle schede UAD, senza appoggiarsi alla CPU del computer in nessun caso.
L'altra vera differenza è il costo, innanzitutto perché si tratta di un abbonamento vero e proprio (20$/mese) e in secondo luogo perché, di fatto, quella dell'abbonamento penso sia una soluzione che può fare felici sia i gli utenti finali che le case produttrici, fidelizzando il cliente che non si trova a dover spendere una media di 150/200€ per ogni plug-in o di qualche migliaio per dei bundle interi perché, ricordiamoci sempre, un plug-in per quanto bene possa suonare non è mai fedele al 100% alla macchina e soprattutto non acquista valore nel tempo come tanti outboard invece fanno, rivelandosi dei veri e propri investimenti a lungo termine.
In prova
Ci tengo a precisare ancora che, a parte alcune differenze nell'interfaccia grafica, la serie Spark (o UADx) è esattamente identica agli UAD normali: utilizzando infatti due API2500 con le stesse impostazioni (copia e incolla) sulla stessa traccia e girando la fase di uno dei due si ottiene il silenzio più totale e, vi assicuro, non c'è test più certo di questo per vedere se c'è anche solo la minima differenza tra due processing nell'audio.
Questo fatto è confermato da ogni test che ho eseguito, soprattutto da quello della THD su uno sweep dai 20Hz ai 10kHz, la curva che se ne ricava è esattamente la stessa, potrebbero essere sovrapposte senza problema.
Posso quindi confermare che si tratta degli stessi plug-in anche se nella serie UADx per ora ci sono i seguenti tredici plug-in:
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1176 Rev A Compressor
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1176AE Compressor
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1176LN Rev E Compressor
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API 2500 Bus Compressor
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API Vision Channel Strip
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Galaxy Tape Echo
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LA-2 Compressor
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LA-2A Gray Compressor
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LA-2A Silver Compressor
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Lexicon 224 Digital Reverb
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Neve 1073 Preamp And Eq
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Pure Plate Reverb
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Studer A800 Tape recorder
Bisogna considerare che alcuni plug-in, come API Vision Channel Strip o Neve 1073 Preamp And Eq, contengono al loro interno più moduli quindi in realtà si tratta di ben più di tredici emulazioni e ce ne sono abbastanza per dare ad un mix quel qualcosa in più se non addirittura in alcuni casi essere più che sufficienti per ultimare un lavoro, ovviamente a seconda del genere musicale e dalla quantità di editing richiesto. Il consumo di CPU è esattamente lo stesso di quello che userebbe un normale UAD sulla DSP e dipende strettamente da quale plug-in si sta utilizzando: alcuni consumano di più, altri meno, tuttavia in linea generale non consumano poco.
Attenzione se volete eseguire un copia e incolla di un preset tra UADx e UAD o viceversa perché in alcuni casi non tutti i parametri vengono ricopiati identici (è il caso dello Studer A800 Tape Recorder) e bisogna farlo manualmente. Negli esempi audio allegati a questo articolo ho processato un bus stereo di batteria utilizzando gli stessi plug-in in versione UAD e UADx con le stesse identiche impostazioni, e il risultato è che sono assolutamente identici anche ad un test con inversione di fase di una delle due tracce.
Inutile dire che il suono che Universal Audio sa riprodurre sia tra i migliori ad ora sul mercato, sia per fedeltà agli outboard veri sia per qualità stessa del suono e per l'assenza di errori di aliasing o altri imprevisti digitali che si possono riscontrare non troppo raramente. Sicuramente c'è da dire che si tratta di una serie di plug-in scelti più per dare un feeling analogico al mix che per veri e precisi scopi correttivi, quindi vanno utilizzati consapevolmente e nel giusto contesto...salvo rare eccezioni non mi sentirei di utilizzarli in una produzione EDM o Pop moderna, forse nemmeno su alcuni generi di Metal e Rock moderni, mentre fanno una figurona su quei generi che strizzano di più l'occhio agli anni 70/80/90.
Conclusioni
Universal Audio offre un free trial di 14 giorni per Spark, dopo di che si può attivare l'abbonamento di 20$ al mese, assolutamente un prezzo più che onesto dato che alla fine ci si ritrova con un pacchetto di tredici plug-in il cui prezzo medio, in versione normale UAD, è sui 100/150€ l'uno. Inoltre, e non è cosa da poco, si è completamente indipendenti dall'utilizzo di interfacce Universal Audio, non perché non siano ottimi prodotti ma semplicemente perché, sia per il prezzo che per motivi anche di gusto personale o comodità, non tutti possono o vogliono acquistare.
PRO
Suono
Abbonamento mensile conveniente
Identici alle versioni UAD
Feeling analogico
Native: indipendenti da interfacce della serie Apollo
CONTRO
Si potrebbe espandere un po' il bundle aggiungendo un equalizzatore grafico e un paio di emulazioni di amplificatore per chitarra e basso
Manca ancora un ingresso sidechain per segnali esterni (modalità presente solamente in LUNA)
INFO
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